The Elf on the Shelf o L’Elfo sulla Mensola. Una tradizione arrivata da lontano e ormai consolidata

Nata nel 2004 dalla penna di due scrittrici americane, la storia dell’elfo sulla mensola ha presto preso piede ed è arrivata fino a noi diventando un’amatissima tradizione legata al periodo pre-natalizio. Ma di cosa si tratta?

The elf on the shelf. A Christmas tradition. Il libro

Il libro che ha dato il via a questa divertente tradizione è stato scritto quasi per gioco nel 2004 da Carol Aebersold e Chanda Bell, madre e figlia. Le due scrittrici, attingendo al bagaglio delle proprie tradizioni familiari, hanno creato una divertente storia natalizia che ha fatto breccia nei cuori dei bambini.

La storia racconta di come i magici elfi di Babbo Natale si nascondano nelle case dove ci sono bambini. Il loro compito è osservare e riferire a Babbo Natale come i bambini si sono comportati. Ogni notte gli elfi volano al Polo Nord per fare rapporto e ritornano prima dell’alba. Ogni notte si nascondono in un posto diverso dal quale di giorno osserveranno i bambini.

Questo crea un divertente gioco in cui, ogni mattina, i bambini cercano di trovare gli elfi e sono testimoni dei piccoli disastri da questi causati. Un gioco divertente che dura tutto il mese di dicembre e che emoziona i bambini e li fa ridere ogni giorno con situazioni differenti. Ma anche i genitori si divertono! Sta a loro, infatti, far correre la fantasia e trovare ogni notte una posizione diversa per il piccolo elfo di casa!

Cosa vede l’elfo sullo scaffale?

L’elfo sullo scaffale è un potente stimolo per i bambini. La sua presenza, purché gestita in maniera simpatica e creativa dai genitori, è utile a creare un’atmosfera di festa e di fervente attesa.

I bambini imparano a conoscere il loro magico amico e a fidarsi di lui…e a considerarlo uno stimolo per comportarsi bene.

Sebbene da parte di alcuni questo sistema sia stato criticato, noi riteniamo che un simpatico elfo che osserva dal suo scaffale, e che compie tante birichinate, come fanno i bambini, sia un potente mezzo educativo oltre che di svago.

Il bambino impara che per essere buoni non occorre essere perfetti e che qualche pasticcio si può sempre fare senza perdere l’amore dei genitori e il premio di Babbo Natale. Ogni mattina impara a riconoscere i pasticci creati dagli elfi o a ridere dei posti improbabili in cui essi si sono cacciati in un processo di identificazione che lo aiuta a crescere sereno. Insomma, l’elfo sullo scaffale ha una ben più ampia valenza rispetto al messaggio consumistico che gli si vuole attribuire.

E voi, siete pronti a giocare con l’Elfo di Babbo Natale?